Impiego di Colture di Servizio Agro-ecologico per la coltivazione di Mais e Soia in agricoltura BIOlogica (CSA-MeS-BIO)

La difficoltà di coltivare in biologico senza trattamenti erbicidi delle colture fondamentali per l’alimentazione zootecnica, quali mais e soia, rappresenta una dei principali ostacoli ad una maggiore diffusione della zootecnia biologica intensiva o semi-intensiva. Il controllo delle infestanti nelle colture biologiche è affidato essenzialmente a lavorazioni ripetute, la cui efficacia spesso dipende però da una tempestività di realizzazione che può essere limitata dalle condizioni meteo. Le lavorazioni possono inoltre comportare dei rischi per la sostenibilità agro-ambientale ed economica dei sistemi biologici, a causa del disturbo del suolo e del consumo di energia e lavoro che esse richiedono.

Nell’ultimo decennio, in diversi paesi è stata avviata una sperimentazione per il contenimento delle infestanti di colture da reddito in biologico basato su tecniche alternative alle sole lavorazioni. Particolare attenzione viene posta su tecniche preventive che hanno l’obiettivo di creare condizioni sfavorevoli alla crescita delle infestanti.

Tra queste, si sta diffondendo l’uso di ‘colture di copertura’ (cover crops) con tecniche di terminazione alternative al classico sovescio, quale l’allettamento mediante un rullo sagomato (roller crimper). Con questa operazione si crea una pacciamatura di materiale vegetale sul terreno che dovrebbe essere in grado di contenere le erbe infestanti modificando le condizioni di aerazione, temperatura e luminosità degli strati superficiali del suolo, oltre a costituire una barriera fisica all’emergenza delle infestanti.Il progetto ‘Impiego di Colture di Servizio Agro-ecologico per la coltivazione di mais e soia in agricoltura biologica (CSA-MeS-BIO)’, finanziato dal PSR 16.2.01 della Regione Lombardia, ha l’obiettivo di verificare gli effetti dell’utilizzo di cover crops (definite anche come Colture di Servizio Agro-ecologico, CSA) nella coltivazione di mais e soia in biologico, in termini di insediamento e sviluppo della coltura da reddito, controllo delle infestanti e resa in granella.

La qualità nutrizionale e sanitaria delle produzioni e la sostenibilità economica dei sistemi sono ulteriore oggetto di indagine. Collateralmente si punta anche ad ottimizzare la tecnica di semina di mais e soia successivamente alla terminazione delle CSA.Il progetto prevede tre prove di mais e tre di soia in cinque aziende agricole biologiche o in conversione della pianura lombarda (un’azienda ha ospitato entrambe le colture). Tutte le tesi sono rappresentate daparcelloni di 60 m2 replicati quattro volte.

Le CSA seminate in autunno e da terminare in primavera mediante rullatura sono il trifoglio incarnato e la veccia vellutata per le prove di mais, e la segale e il triticale per quelle di soia. Dopo la terminazione è prevista la preparazione del letto di semina in bande e la semina con seminatrice pneumatica (ibrido di classe 300 per il mais; varietà di classe 0+ per la soia). Il trifoglio violetto nelle prove di mais e il loietto perenne in quelle di soia costituiscono due ulteriori CSA da seminare a fine inverno o traseminare con la rispettiva coltura da reddito contemporaneamente alle altre tesi e senza terminazione mediante rullatura. In ogni prova sono poi presenti anche due ‘testimoni’ costituti da parcelloni ripuliti da infestanti dall’autunno alla primavera (2-4 passaggi a seconda delle prove) e seminati con le colture da reddito in contemporanea alle altre tesi: in uno dei due testimoni le infestanti emerse nella coltura non vengono ulteriormente controllate, mentre nell’altro è prevista una sarchiatura durante lo sviluppo della coltura.Le prove iniziate nell’autunno del 2016 termineranno a fine 2018.

Nel corso delle stesse siamo disponibili a confronti e visite con chiunque fosse interessato a conoscere questo progetto anche durante lo svolgimento dello stesso.

Per contatti rivolgersi alle seguenti persone:

Comab: Vladimir Treccani
Crea-Za: Luciano Pecetti 334 5214281